Inseguendo Artaud, la “Danza alla rovescia” nel dissidio tra anima e corpo
di Elide Apice
In scena un letto quasi sospeso come sospesa è lâanima della protagonista di âDanza alla rovescia.Insurrezione fisicaâ.
Uno sgabello, un secchio pieno dâacqua fanno piombare lo spettatore in una stanza che riporta alle forti sensazioni di un luogo di reclusione fisica che diventa reclusione psichica.Otto elastici che scendono dallâalto diventano mezzo di costrizione, ma anche di speranze di liberazione.
Questo ieri allo spazio MagnificoVisbaal per il penultimo appuntamento della rassegna Magnifico
Teatro, con una produzione âScimmie Nudeâ per la regia di Gaddo Bagnoli.
Una danza alla rovescia attraverso la quale la protagonista, lâemozionante Claudia Franceshetti, ha
dolorosamente ripercorso gli scritti di Antonin Artaud entrando nei meandri della fragilitĂ dellâanima in
eterno contrasto con il corpo.
Lâazione di forte impatto emotivo si svolge in un luogo che e è un essere altrove dove la protagonista
prova a ricercarsi tra lâessere dentro e fuori se stessa in un gioco di realistiche espressioni mimiche.
Tutto viene messo in discussione, tutto viene destrutturato e proposto al pubblico attento, a tratti
perplesso, ma infine calato interamente nella tragedia esistenziale della ricerca del sĂŠ.
âRicerca coraggiosa che ha attraversato la follia di Artaudâ â cosĂŹ il direttore artistico Peppe Fonzo a
fine spettacolo .
âSiamo consapevoli di avervi âbombardatoâ di emozioni, le amozioni diArtaud â cosĂŹ Claudia
Franceschetti â ma Danza alla rovescia voleva essere proprio questo, una analisi del rapporto
spirito/fisico attarverso lo studio di un autore dalla portata emotiva eccezionale che come tutti gli
artisti dannati, è portatore di una sensibilità atroce ed estrema.
Lâobiettivo della nostra compagnia, Scimmie Nude, è voler offrire qualcosa che non lasci indifferentiâ.
E con Peppe Fonzo, si può certamente affermare che questo non è âteatro della morteâ, ma della vita
e del desiderio di trasformare il proprio dolore in rinascita.