Milano, 7 gennaio 2010 Dopo il successo ottenuto alla Stagione Sperimentale Europea 2008/2009 che ha lanciato le Scimmie Nude nel teatro di sperimentazione italiano, torna il sodalizio tra la compagnia teatrale e il Teatro della Contraddizione di Milano.
Dal 7 al 17 gennaio 2010, dal giovedĂŹ alla domenica, le Scimmie Nude porteranno in scena MACCHINE, nuova visionaria regia di Gaddo Bagnoli.Â
Il percorso iniziato nella precedente stagione con PAURAEDESIDERIO, che ha permesso alle Scimmie Nude di partecipare al Napoli Teatro Festival Italia nella prima edizione dellâE45 FRINGE FESTIVAL, prosegue inMACCHINE, dove è nuovamente lâuomo il perno centrale della ricerca.Â
Lo studio delle Scimmie Nude prevede la sostituzione del testo ad una âpersonaleâ scrittura di scena, dove ogni elemento che abbia un riferimento narrativo e psicologico viene eliminato. LâUomo viene analizzatoper  studiarne il comportamento, attraverso la sua reattivitĂ animale e i rapporti reciproci con lâambiente esterno. La forma di azione scenica che si sviluppa in questa direzione è âcrudeleâ. Questa azione scenica è unâazione perversa, contro la coerenza del âdiscorsoâ naturalistico. Non si tratta di inventare un nuovo linguaggio, nĂŠ di primitivizzare quello attuale, ma di demandare al corpo quello che si vorrebbe dire con le parole: rifondare fisicamente la sociètĂ . Â
Tutta la scrittura di scena viene prodotta dalla sensibilitĂ interiore di ogni attore. Ă la reazione intima ai meccanismi immaginifici dellâazione teatrale che viene portata in scena, non il ricordo di un vissuto. Lâistinto reattivo profondo combatte il ricordo, la storia, la memoria. Siamo solo Attimo senza futuro e senza passato. Â
E poichĂŠ lâuomo reagisce con il corpo ad ogni stimolo del mondo esterno con una reattivitĂ fisica, istintiva, biochimica e automatica, genera azioni che per somma e ripetizione creano comportamento. Ecco perchĂŠlâUomo è una Macchina. L’emozione e il pensiero nascono dopo quando, per esistere, vestiamo le nostre azioni meccaniche di un’altra natura, per distinguerle dalle azioni meccaniche degli altri.
Gli attori, confusi nella moltitudine dell’umanitĂ , creano un tessuto di reazioni grazie alle quali il pubblico può cogliere la poesia al di lĂ delle risposte automatiche, prigioni della vita.  Tre figure cangianti, aspetti dellâumanitĂ , vivono situazioni che si ripetono inesorabilmente uguali a se stesse, meccanismi del cuore e della mente che generano amore, odio, passione, morte e tutto quello che noi animali-uomini siamo obbligati a vivere, volenti o nolenti.
La percezione che abbiamo della nostra vita è un mosaico di immagini dato dalle nostre impressioni sensoriali, il senso reale, profondo, ci sfugge indefinito, sembra che ci sia qualcosa di âsbagliatoâ. Per questo gli attori sulla scena si muovono secondo partiture prefissate di azioni, sequenze fisico/verbali che tentano di dare una direzione al nostro fare, al nostro esistere. Senza soluzione di sorta. Â
Gli attori, nel tempo di uno spettacolo, sono l’anello tra la meccanica dell’io, il pensiero del tu e l’emozione del noi.
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MACCHINE sinfonietta per corpi e voci
Uno spettacolo di Gaddo Bagnoli
Assistenza alla regia Igor Loddo
Organizzazione Generale Francesca Audisio
Con Claudia Franceschetti, Andrea Magnelli e Marco Olivieri
Produzione Federica Maria Bianchi
Musiche originali Sebastiano Bon e Francesco Canavese
7,8,9,10 e 14,15,16,17 gennaio 2010Teatro della Contraddizione,
Via della Braida 6, Milano