Napoli, 17 giugno 2009 – Il Napoli Teatro Festival Italia lancia il suo Fringe: si chiama E45 – Napoli Fringe Festival ed è il primo del sud Europa. Trenta compagnie e altrettanti spettacoli di teatro, di danza e di strada per il numero zero sperimentale di giugno 2009.

Nel nuovo E-45 Fringe Festival, le Scimmie Nude tornano con la produzione che le ha lanciate nel teatro di ricerca e sperimentazione italiano: PAURAEDESIDERIO, con la regia di Gaddo Bagnoli. Lo spettacolo verrà presentato al Teatro Galleria Toledo di Napoli il 17 e 18 giugno 2009. 

Dopo il successo ottenuto durante la Stagione Sperimentale Europea a Milano torna lo spettacolo tratto da magnetismi Artaudiani, nuovamente rivisitato e sistemato dalla sapiente mano di Gaddo Bagnoli, alla luce delle suggestioni raccolte durante la presentazione milanese. 

PAURAEDESIDERIO non si può raccontare, perché non c’è una storia, ma un filo rosso che intesse una trama che nasce nella coscienza di ognuno. Il concetto è che ogni spettatore costruisce da solo la sua storia personale, grazie alle proiezioni della sua sensibilità e all’affiorare degli archetipi inconsci. Un caos organizzato dominato da istinti perversi e morbosi e da una razionalità deviata a causa dell’esperienza umana: illusoria, virtuale, continuamente avvinta dal giudizio e dal pensiero castrante di dover prevalere, di farsi “vedere”, in qualunque modo, dagli altri.

Dopo 5 anni di ricerca, le Scimmie Nude hanno cercato di realizzare un progetto originale dove al testo si sostituisce una “personale” scrittura di scena.Ogni elemento che abbia un riferimento narrativo o psicologico è stato eliminato dalla scena: una scatola bianca racchiude tutti i contenuti del lavoro. In questo spazio astratto i tre attori, identificati con i tre colori primari, si muovono intrecciando situazioni e accadimenti. Ogni colore ha un preciso significato legato all’interiorità dell’attore: rosso di carne, di sangue e di passione; giallo occhio della mente, pensiero di pensiero; blu profondo mare, intima paura di amare. Gli unici oggetti di scena che legano e collegano le azioni degli attori sono una corda, una palla rossa e un vaso da notte.  Le immagini che si susseguono, come un flusso inesorabile e ineluttabile, conducono gli attori in situazioni cangianti alle quali reagiscono trasformandosi in animali, madri e padri, amanti, bambini, soldati.

Tutti questi ruoli fittizi, rappresentano i mostri che portiamo dentro. Il ‘Fare’ e il ‘Dire’ degli attori trova origine nell’abisso della loro interiorità più segreta, in quel buco nero pieno di paure e desideri che c’è in ognuno di noi.  “Le figure che appaiono sono figure “cangianti” che grazie alla logica incoerente del sogno e della proiezione inconscia, sfumano l’una nell’altra, si trasformano in continuazione cambiando età, ruolo, e carattere. – racconta Gaddo Bagnoli, regista della compagnia – Queste figure sfumate, che solo a tratti  si possono riconoscere chiaramente, rappresentano l’informe umanità, piena d’amore e di canti soffocati, ma immersa nella violenza, fisica e psicologica, che noi tutti accettiamo perché normalizzata dalla quotidiana globalizzazione del modo in cui la subiamo.”

Un teatro d’indagine sull’uomo, che attraverso immagini crude e reali, ci porta a riflettere su cosa siamo diventati.  

TEATRO GALLERIA TOLEDO, VIA CONCEZIONE A MONTECALVARIO 34, NAPOLI 17 GIUGNO ORE 22.00, 18 GIUGNO ORE 21.00